27 febbraio 2014

il paese più analfabeta d'europa

Recenti preoccupanti ricerche hanno mostrato un lato inedito dell'analfabetismo, quello di ritorno, ovvero l'incapacità di decifrare o capire un testo scritto. Senza dimenticare il mai del tutto debellato analfabetismo pratico.
In Europa il problema è serio: secondo l’OCSE, le persone incapaci di capire e utilizzare testi scritti o stampati necessari per interagire nella vita di tutti i giorni rappresenta una parte considerevole della popolazione dell’Unione tra i 15 e i 65 anni. Questo analfabetismo funzionale è particolarmente marcato in Italia, paese ultimo in classifica su 24 paesi europei dai dati dall'indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) diffusi dall’Isfol sul finire del 2013.
Un italiano su cinque ha problemi di lettura, mentre in Giappone e Finlandia il rapporto scende a 1 su 20 e 1 su 10. Inoltre quasi un terzo della popolazione leggendo un libro o qualsiasi altro testo scritto riesce a interpretare soltanto informazioni semplici. Gli italiani sono gli ultimi della classe anche negli “esercizi di calcolo”, (31,7%) insieme a spagnoli (30,6%) e statunitensi (28,7%). Tra le competenze analizzate dall’Ocse ci sono anche quelle informatiche: su questo fronte l’Italia è tra i paesi con il più basso livello di preparazione (24,4%), vale a dire che un italiano su quattro non ha alcuna conoscenza informatica di base.
Nella classifica, Finlandia, Olanda e Svezia gli europei migliori; Irlanda, Francia e Spagna prima dell'Italia nelle ultime posizioni.

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